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La materia granulare: non solo travasi

Storicamente il gioco con la materia granulare al nido viene chiamato “gioco dei travasi”, perché ai bambini sono offerti contenitori e farina gialla, riso, sabbia, pasta, ecc. e questo contesto li ispira appunto a travasare, usando cucchiai o versandoli dai contenitori stessi in altri contenitori, per terra o sul tavolo per poi spargerli. Spesso, nel periodo di nascita del gioco simbolico, “fanno la pappa” per poi offrirla agli altri, perché sono interessati ad altri aspetti e vogliono interagire con i pari e con gli adulti.

 

In questo articolo vediamo cosa è successo quando abbiamo coinvolto i bambini del nido di Centa San Nicolò del comune di Altopiano della Vigolana in questa esplorazione.

In questa esperienza, raccontata nel libro Esplorare e conoscere il mondo, i bambini del nido hanno potuto esplorare la relazione di causa-effetto tra le caratteristiche della superficie che utilizzavano per giocare e il comportamento dei granulari, con particolare attenzione agli aspetti del movimento e del suono.

 

Su un telo fissato a terra, abbiamo offerto loro del riso sistemato a mucchietti dentro coperchi di cartone e cornicette ricoperte con cartone ondulato, pluriball o carta stagnola.

 

Questi materiali, al contatto con il riso, producono suoni e movimenti diversi tra loro che i bambini avrebbero potuto indagare. Oggetti semplici e materia semplice, perché non serve a nulla complicare il loro gioco.

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Cosa abbiamo potuto osservare?

I bambini avevano già familiarità con i granulari, avevano iniziato a mettere in relazione tra loro più oggetti e a utilizzare la strategia di causa ed effetto (“Se faccio questo, cosa succede?”). Una bambina si è avvicinata subito a un coperchio contenente il riso e lo ha versato completamente sulla cornicetta, mentre un’altra spostava il riso dalla cornicetta al coperchio, un granello alla volta, con grande attenzione e pazienza. Altri bambini hanno preso una manciatina dai coperchi e li hanno lasciati cadere un po’ alla volta sulla cornicetta coperta di carta stagnola, altri li hanno lanciati tutti insieme sulla cornicetta, accorgendosi che i granelli rimbalzavano, urtavano tra loro e si sparpagliavano sulla superficie.

 

A un certo punto, una bambina ha iniziato a inclinare e muovere la cornicetta con sopra il riso, accorgendosi che i granelli scorrevano da soli da una parte all’altra. È stato il momento in cui l’esplorazione è diventata più mirata, i gesti più intenzionali e lo sguardo concentrato sul movimento dei granelli. Altri hanno iniziato a imitare la prima, facendo scorrere i granelli, ma le cornicette e i coperchi avevano superfici diverse e i granelli facevano quindi rumori e movimenti diversi: quando si sono accorti che sul pluriball i granelli saltellavano e, urtando le pareti del coperchio, emettevano un suono, hanno iniziato a ripetere il gesto più e più volte con evidente soddisfazione e divertimento.

Domande e meraviglia

Da questa prima esperienza sono nate al nido nuove idee legate all’esplorazione del movimento e del suono dei vari materiali: che rumore fa la pasta sul legno? Come rotola sul cartone ondulato? Che rumore fa sulla stagnola? Anche se queste domande non venivano poste verbalmente da bambine e bambini e nessun adulto dava spiegazioni (tutto avveniva nel silenzio e in qualche risatina), dal loro gioco si intuiva l’interesse e la soddisfazione nell’osservare come la loro azione sul mondo aveva effetti inaspettati.

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La materia granulare a casa

Queste esperienze possono essere facilmente replicate a casa; puoi trovare indicazioni utili su come approcciare il gioco di scoperta dei piccoli anche nell’articolo Come nutrire la curiosità intellettuale dei bambini.

 

Per giocare con materiali naturali e di recupero e favorire il desiderio di esplorare il mondo, basta munirsi di:

  • due o più cartoncini quadrati o rettangolari o cornicette (per fotografie)
  • due o più coperchi di scatole di cartone (es. di scatole da scarpe)
  • cartoncino ondulato, pluriball, stagnola da attaccare su cartoncini e coperchi
  • riso o lenticchie
  • una tovaglia da mettere a terra
  • colla e nastro adesivo di carta

Attacchiamo ai cartoncini, alle cornicette e all’interno dei coperchi di cartone le varie texture (stagnola, cartoncino ondulato, pluriball o altro), appoggiamoli sulla tovaglia (che possiamo attaccare a terra con dello scotch di carta per tenerla ferma) e mettiamo il riso in piccoli mucchietti su alcune cornicette e coperchi.

 

La tovaglia servirà per delimitare lo spazio di gioco, cornice ideale e fisica che aiuta a soffermarsi: “Puoi giocare con il riso dentro la tovaglia”. Lasciamo che il nostro bambino o la nostra bambina esplorino in libertà, stando accanto a loro e osservandoli senza necessariamente intervenire. Se ci coinvolgono, giochiamo assieme, senza aspettarci che scoprano qualcosa o giochino in un modo specifico.

 

Potremo anche, in seguito, mettere scatole con coperchi così da esplorare il suono che fanno i granulari dentro la scatola, o cambiare le texture o il materiale da far scorrere. Il gioco può durare poco o tanto, dipende da quanto la bambina o il bambino sono interessati in quel momento, ma sarà comunque un modo piacevole per osservare il loro modo unico e personale di conoscere e comprendere il mondo

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