La condivisione di esperienze che i bambini fanno è alla base del rapporto, così come la partecipazione attiva dei genitori alla vita del servizio: coinvolgere attivamente le famiglie nell’esperienza educativa dei loro bambini crea infatti un senso di responsabilità e connessione più profonda.
A tale proposito, un mezzo efficace e significativo per restituire il brulicare della vita quotidiana al nido è rappresentato dalla scrittura. Essa è il cardine della comunicazione tra casa e servizio educativo (basti pensare al diario giornaliero scritto dalle educatrici) ma rappresenta anche una pratica molto arricchente, che per questo è necessario e bene estendere anche ai genitori.
La pratica della scrittura all’inizio non è certamente semplice, poiché rappresenta un esercizio che si acquisisce nel tempo, ma al contempo risulta fondamentale e di grande ricchezza, in quanto porta l’adulto a fermarsi e a riflettere sul percorso che sta costruendo insieme al suo bambino. La riflessione e la successiva rielaborazione attraverso la scrittura sostiene il pensiero del genitore, aiutandolo a prendere maggiore consapevolezza delle conquiste del bambino e del percorso che sta facendo, a comunicare le proprie speranze, i propri desideri, a esprimere attraverso le parole sentimenti come amore e fiducia. La scrittura è di grande supporto anche per abbattere i muri emotivi, portando così l’adulto a scrivere le emozioni che lo appesantiscono, come fatiche, ansie e preoccupazioni.
In quest’ottica, durante e dopo il tempo dell’ambientamento, viene offerta alle famiglie l’opportunità di rielaborare il percorso fatto fino a quel momento, attraverso la scrittura di pensieri, emozioni e desideri riguardanti sia il bambino che il genitore stesso nel nuovo contesto. Questi pensieri, scritti nero su bianco, potranno essere condivisi dal genitore e appesi su un pannello dedicato che documenterà e valorizzerà i preziosi intrecci di storie e vissuti emotivi.